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Non Parlate Al Conducente by Tizio Bononcini Lyrics

Genre: pop | Year: 2017

Ho preso l’autobus novantasei
Una mattina di fine estate uggiosa
C’era una fauna proprio sontuosa
Di donne uomini ed anche farisei

C’era il manager giacca e cravatta
Con l’aria d’uno che si sente fuori posto
Costretto a usare l’odiato “autobusso”
Umiliato perché c’ha l’auto rotta

La signora dall'aria sussiegosa
Scuote la testa con fastidio e disappunto:
“Quegli studenti ignoranti e scioperati
Saran futura nostra classe dirigente!”

Ma non parlate al conducente
Che guida e sembra che non ascolti niente
Guarda lontano e pensa cosa fare
Quando sarà arrivato al capolinea

Va come un treno oggi il novantasei
Sembra volare tra i portici del centro
Smetto di leggere e mi guardo intorno
Osservo ogni faccia e comportamento
C’è il mendicante con la fisarmonica
Che per due spicci accompagna i pendolari
Un tipo impavido che sfida i controllori
Pronto a scappare vedendoli arrivare

La coppietta di anziani innamorati
Che dopo anni ancora si accarezzano la mano
E due giovinastri cedon loro il posto
Dimostrando che non tutto è perduto

Ma non parlate al conducente
Che guida e sembra che non ascolti niente
Guarda lontano e pensa a grandi cose
Che scriverà arrivato al capolinea

Anche lei prende il novantasei
È castana, l’occhio vispo e ben tornita
Provai a abbordarla un giorno cedendole il mio posto
Ma beccai uno schiaffo cinque dita

A volte c’è il teppista principiante
Che si sdraia come in posa coi piedi sul sedile
In stile naif disegna falli enormi
Per sentirsi superiore e più virile

C’è quell'anziano ligio all'ordine e al rigore
Ha l’espressione del Nostalgico ultim'ora
Sgrida “chi sale dall'uscita e chi scende dall'ingresso”
Poi si calma palpeggiando una signora
Ma non parlate al conducente
Che guida e sembra che non ascolti niente
Se guarda indietro e pensa questa gente
Rinuncerà ad arrivare al capolinea

Son tornato sul novantasei
I colori d’autunno hanno preso il sopravvento
L’autobus è vuoto, non so se esser contento
Mi guardo in intorno quasi quasi me ne andrei

C’è solo l’autista che mi guarda riflesso
Non è lo stesso, è diverso da quell'altro
Questo controlla tutto ed indefesso
Accosta l’autobus e mi chiede:

Scusi, lei ha obliterato il biglietto?
Ehm, dice a me? Oh oh…

Ma non parlate al conducente
Che guida e sembra che non ascolti niente
Guarda lontano e pensa a grandi cose
Che scriverà arrivato al capolinea