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Megan Thee Stallion è qui per restare by Ranieri Alessandro Lyrics

Genre: misc | Year: 2020

Se c’è qualcosa che si può dire a riguardo di Megan Thee Stallion, è sicuramente il suo essere spregiudicata e piena di sé. Sa di poter competere con tanti rapper maschili, a volte anche fare molto meglio, e vivere nell’industria senza alcun pregiudizio culturale. I featuring con pesi massimi come Young Thug, Big Sean, 2 Chainz e DaBaby, nel suo ultimo album “Good News”, lo confermano. Se ancora il rap al femminile non gode della stessa crеdibilità attribuita alla sua controparte maschile, possiamo affermarе come questa tendenza si stia invertendo sempre più e Megan rappresenta la quintessenza di questo fenomeno. La facilità nel passare da un argomento sessuale, fino al rappare di voler spaccare a pugni qualcuno e scagliarsi contro Tory Lanez in “Shots Fired”, prodotta sulla strumentale di “Who Shot Ya?” di Biggie (per la sparatoria avvenuta questa estate e culminata con un proiettile nel piede della rapper di Houston) è qualcosa non comune, perchè riesce a mantenere costante il suo flow da 'banger' in ogni contesto. Non è la prima volta che Megan si ispiri alle star del passato e le formi a modo suo, ricordando gli NWA ("Girls in the Hood", inclusa nel disco) e Tupac ("B.I.T.C.H.", dall’EP "Suga", uscito in primavera), la produzione di Juicy J dei Three 6 Mafia ( su "Freaky Girls") è udibilmente radicata nei primi anni '90 G-funk, e il suono di “Go Crazy” contiene un dolce cenno alla hit del 1991 dei Naughty By Nature, OPP.

Basta dare un primo ascolto alla sua opera e rendersi conto che non è il solito disco di una rapper che prova a farsi strada rifacendosi al passato. Il suo è solo un modo per omaggiare chi la strada l’ha tracciata, lasciando un’eredità importante, proprio quella che Megan vuole lasciare ai posteri. Tra tutte le 17 tracce del disco, solo “Savage Remix” con Beyoncè supera i 4 minuti di durata, ma è concepibile perchè rappresenta un passaggio di consegne tra due delle maggiori esponenti della cultura contemporanea afroamericana. E’ un testamento. Nelle restanti 16, la sua natura da ex-freestyler esce fuori e lo si vede per come gioca con il suo flow nella gestione del tempo sul beat. Frenetico, aggressivo e unico.

Con questo disco, Megan ha dimostrato di non aver paura di dare un’immagine spregiudicata e senza limiti. L’album scorre perchè è la sua personalità a telecomandare il viaggio, non il contrario. La sensazione principale nell’ascoltare Good News è positiva, c’è una ragazza di 25 anni che si diverte e dice quello che gli pare. L’idea alla base del progetto non prevedeva di creare il disco rivoluzionario e socialmente impegnato, ma qualcosa che sia l’apogeo della vita di un’artista in ascesa: libertà espressiva senza snaturarsi. Megan ama essere concisa, dura e diretta in quel che dice senza mezzi termini; prendiamo “Outside” e “Savage Remix”: rappresentano appieno la pasta reale della MC texana. Ha quell’attitudine maniacale di rendere qualsiasi featuring o beat più sperimentale, vedasi quella di “Don’t Stop”, dei metri di paragone per andare al di fuori della propria comfort zone e fare sempre meglio.

Possiamo dire che il 2020 per la 25enne texana non sia stato affatto male: copertina della rivista Time, come una delle 100 persone più influenti dell'anno; le è stata concessa un'ordinanza restrittiva temporanea contro la sua etichetta discografica, che secondo lei le impediva di rilasciare la musica che voleva; ha tenuto un discorso sul razzismo nel bel mezzo di un'esibizione al Saturday Night Live ed è riuscita non solo a superare le conseguenze misogine online di un incidente in cui è stata sparata, ma a trasformarlo abilmente in una conversazione sulla protezione delle donne nere.

In questo momento in cui il territorio del rap sembra più saturo che mai, godiamoci la perla ai porci. Forse non la meritiamo.