Storie by Moder Lyrics
[Testo di "Storie" ft. Henri Sharra]
[Strofa 1: Moder]
Baby, cosa credi? Aspiri gas con i polmoni pieni
Non vedi? Hai gettato via tutte le chance che avevi
Volevi sollevarti in volo sul coro sopra i grattacieli
Per lasciare al suolo l'odio, lo stress e i problemi
Poi a piedi sui marciapiedi mentre il freddo morde
Cerchi sogni veri nascosti in fondo agli occhi di chi non dorme
Chi si accontenta muore, la lancetta va veloce
Dammi retta, la tua storia non commuove
Fatti un nome, tra fatti di sangue e fatti di droghe
Coraggio, fatti un viaggio per le strade di chi non ha voce
Se Dio ti guarda, fatti il segno della croce
Poi una paglia, e getta l'ultima speranza dentro un video poker
Siamo presi, estesi dagli eccessi, lampioni accesi nei parchetti
Stesi sulle panchine tra bocce di Moretti
E alla fine quand'è che smetti, metti la testa a posto
O te ne penti, ora che scappi da 'sto posto di perdenti
Le preghiere sono un rischio, trattienile tra i denti
Perché Cristo è sempre stato nel registro tra gli assenti
Le stelle sono in cielo, magari le vedessi
Giochiamo a calcio sull'asfalto e le porte in mezzo ai cancelli
[Strofa 2: Henri Sharra]
Lui porta ovunque, le cose vissute, le note più crude
Di quel bambino che saltava sopra i bunker, nulla esclude
Sa che tutte le esperienze avute e quelle che adesso giunge
Le avrà nella carne, nel sangue, per sempre riassunte
L'asfalto collega ogni ricordo all'altro
Quelle di quando era nato, quelli che gli hanno dato quel preciso stampo
Quelli in cui tutto si è infranto
Come dopo un colpo di un corpo ogni sogno allo stesso modo al suolo moriva agonizzando
Lui soltanto un figlio di terra straniera, di un'altra città, un'altra miseria
Espatriando aveva varcato frontiera
Provato a sua maniera a dare una nuova piega agli eventi
E con la guida foriera di tanti problemi, altri stenti
Tra gli elementi dell'illegalità non fece carriera ma anni di pena
Poi venne espulso, la realtà alla quale apparteneva
Aveva fallito, cemento e schifo lo legavano con più attrito
Ma tutto sarebbe rifluito negli occhi, nel petto di ogni suo bimbo
[Strofa 1: Moder]
Baby, cosa credi? Aspiri gas con i polmoni pieni
Non vedi? Hai gettato via tutte le chance che avevi
Volevi sollevarti in volo sul coro sopra i grattacieli
Per lasciare al suolo l'odio, lo stress e i problemi
Poi a piedi sui marciapiedi mentre il freddo morde
Cerchi sogni veri nascosti in fondo agli occhi di chi non dorme
Chi si accontenta muore, la lancetta va veloce
Dammi retta, la tua storia non commuove
Fatti un nome, tra fatti di sangue e fatti di droghe
Coraggio, fatti un viaggio per le strade di chi non ha voce
Se Dio ti guarda, fatti il segno della croce
Poi una paglia, e getta l'ultima speranza dentro un video poker
Siamo presi, estesi dagli eccessi, lampioni accesi nei parchetti
Stesi sulle panchine tra bocce di Moretti
E alla fine quand'è che smetti, metti la testa a posto
O te ne penti, ora che scappi da 'sto posto di perdenti
Le preghiere sono un rischio, trattienile tra i denti
Perché Cristo è sempre stato nel registro tra gli assenti
Le stelle sono in cielo, magari le vedessi
Giochiamo a calcio sull'asfalto e le porte in mezzo ai cancelli
[Strofa 2: Henri Sharra]
Lui porta ovunque, le cose vissute, le note più crude
Di quel bambino che saltava sopra i bunker, nulla esclude
Sa che tutte le esperienze avute e quelle che adesso giunge
Le avrà nella carne, nel sangue, per sempre riassunte
L'asfalto collega ogni ricordo all'altro
Quelle di quando era nato, quelli che gli hanno dato quel preciso stampo
Quelli in cui tutto si è infranto
Come dopo un colpo di un corpo ogni sogno allo stesso modo al suolo moriva agonizzando
Lui soltanto un figlio di terra straniera, di un'altra città, un'altra miseria
Espatriando aveva varcato frontiera
Provato a sua maniera a dare una nuova piega agli eventi
E con la guida foriera di tanti problemi, altri stenti
Tra gli elementi dell'illegalità non fece carriera ma anni di pena
Poi venne espulso, la realtà alla quale apparteneva
Aveva fallito, cemento e schifo lo legavano con più attrito
Ma tutto sarebbe rifluito negli occhi, nel petto di ogni suo bimbo