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Chiedi Alla Polvere by Marracash Lyrics

Genre: rap | Year: 2005

[Testo di "Chiedi Alla Polvere"]

[Strofa 1]
Fra', è il mio regalo ai nullatenenti
Io il mullā tra i reietti
A chi non ha il pane e chi ha perso i denti
E sta nelle popolari in celle di alveari
Con i suoi e le sorelle in quaranta metri quadri
A belve strette nei penitenziari
Quelli magari che vanno in manette sbarbi per sbagli adolescenziali
Un anno al fresco ed escono criminali
Questo è per i vari torti subiti da porci istituzionali
A chi esce tardi la sera senza i vestiti cari
Quelli che li vedi al club solo se c'è open bar al party
Ad ogni sbronzo in città perso
Che ogni giorno è a zonzo e guarda i fra' di traverso
A chi l'ha presa a credito e mo sta inguaiato
Rischi i tagli
Speri di raccontargli che non c'eri tagliato
A chi c'è nato senza fiato, senza fato
Dio l'ha fatto, è alla sua mensa senza piatto
A chi ha la lama occultabile dentro ai boxer
Vuole la grana facile da uno coi Dockers
Ma non puoi dare colpi bassi alla sorte
Fra', la sorte è una bugia ed ha le gambe corte
Ed il principe non cerca mai moglie nelle fogne
Le nostre donne danno figli con le voglie
A chi coglie che io ho la stoffa per raccontare
Sempre vero, la mia stoffa è di fottuto tessuto sociale
[Ritornello]
Questo pezzo è senza prezzo a chi l'ha chiesto
Chiedi alla polvere qua è diverso
Non è la sociologia, i film, i libri o un testo
Il mio rapporto, fra', è diretto
Ci sto in mezzo e non l'ho scelto no, è l'inferno
Chiedi alla polvere, qua è diverso
Non è la sociologia, i film, i libri o un testo
Il mio rapporto, fra', è diretto

[Post-Ritornello]
Chiedi alla polvere nera del tamburo di un revolver
O quella incolore ma pur vera che ci avvolge
Fra', è la miseria, non solo soldi
Uomo, che tu sia nato docile o solo per nuocere

[Strofa 2]
A chi si sveglia la mattina presto
Si rassegna ad un onesto lavoro, otto ore lo stesso gesto
A chi a quell'ora stende l'ultima riga
Molesto in parlantina e tace solo a se stesso
A chi spesso tiri in mezzo di riflesso
Se rimi e ti fingi grezzo, io disrispetto
Il credulone col mito d'uomo tutto d'un pezzo
Ti basta l'acetone e ottieni un sasso compresso, fesso
A chi ha la madre che sta in ansia e insonne in un letto
A chi è vestito Amsa, dorme in sala d'aspetto
Chi ha il padre che parla solo dialetto
Cambiano i tempi e i modi e il mondo coniuga con l'imperfetto
A chi sogna la ribalta e i riflettori
All'alba la ribalta è quella di un camion per i traslochi
Per i vostri vuoti riempiti dai nostri voti
Sinistra o destra resta una trappola per topi
E a mio nonno che in Sicilia ancora spreme la vite nell'orto
Ed a mio padre hanno spremuto la vita dal corpo
Ed al mio sporco, sporco sud sudicio
A chi ha su-subito e vuole tutto e su-subito
La mia è una genia di sconfitti
Il fottuto ciclo dei vinti e finti miti
La fame atavica, chi ha fame ingoia e non mastica
Se masticasse, saprebbe il mondo quanto male gli fa
[Ritornello]
Questo pezzo è senza prezzo a chi l'ha chiesto
Chiedi alla polvere qua è diverso
Non è la sociologia, i film, i libri o un testo
Il mio rapporto, fra', è diretto
Ci sto in mezzo e non l'ho scelto no, è l'inferno
Chiedi alla polvere, qua è diverso
Non è la sociologia, i film, i libri o un testo
Il mio rapporto, fra', è diretto

[Post-Ritornello]
Chiedi alla polvere nera del tamburo di un revolver
O quella incolore ma pur vera che ci avvolge
Fra', è la miseria, non solo soldi
Uomo, che tu sia nato docile o solo per nuocere