Storica Avversione by Marco Ongaro Lyrics
Quindici uomini, quindici uomini
Sulla cassa del morto
La bottiglia di rum è finita
E ci è rimasto solo un goccio di porto
Il cognac è tutto evaporato
Come l’avessimo lasciato aperto
Ed il whiskey non ne vuol più sapere
Dopo il colpo che gli abbiamo inferto
Ma diamo un altro giro a questa faccenda
Perché il tema non sia sempre quello
Cambiamo il testo, cambiamo gli accordi
E attacchiamo col ritornello
La mia storica avversione per il canto
Non è mica poi durata così tanto
E a pensarci bene son contento
Ho evitato una perdita di tempo
La mia storica avversione per il canto
Mi ha causato già più di un contrattempo
Ma l’ho tanto combattuta e a questo punto
Non ho più la mia storica avversione
La mia storica avversione per il canto
Uobidobido
Ma chi l’ha detto che devi essere sobrio
Quando scrivi una canzone
Un ubriacone ci riesce benone, ci riesce eccome
Un ubriacone che ti sembra un barbone
In una tetra stazione
Mica è lì solo per combinazione, no
Ma perché scrive una canzone
Prendi me che non sono un ubriacone
Ma che in questa situazione, diciamo, alcolica
Ti scrivo una canzone comica, simpatica, ironica
Epica e sinfonica, che sappia un po’ di cronaca
Senza scordar la mimica con la presenza fonica
Che è forma proprio tipica della funzione fisica
Che ispira la politica però evitando in pratica
La minima polemica per non avere replica
Sulla visione scenica senza temer la critica
Che sembri cervellotica per qualche assurda etica
Un poco maccheronica senz’altro sul patetico
Ed anche un po’ nevrotica che allor ti vien la sciatica
La faccia un po’ cianotica
E la canzone comica, simpatica ed ironica
Poi non la scrivi più
La mia storica avversione per il canto
Aveva quasi preso il sopravvento
Ma qualsiasi ascoltatore un poco attento
Capirà che si trattava di un momento
E poi tutto è cominciato per incanto
È per questo che mi trovo a menar vanto
D’aver tanto combattuto e a questo punto
Non ho più la mia storica avversione
La mia storica avversione per il canto
Uobidobido
Uobidobido
Uobidobido
Sulla cassa del morto
La bottiglia di rum è finita
E ci è rimasto solo un goccio di porto
Il cognac è tutto evaporato
Come l’avessimo lasciato aperto
Ed il whiskey non ne vuol più sapere
Dopo il colpo che gli abbiamo inferto
Ma diamo un altro giro a questa faccenda
Perché il tema non sia sempre quello
Cambiamo il testo, cambiamo gli accordi
E attacchiamo col ritornello
La mia storica avversione per il canto
Non è mica poi durata così tanto
E a pensarci bene son contento
Ho evitato una perdita di tempo
La mia storica avversione per il canto
Mi ha causato già più di un contrattempo
Ma l’ho tanto combattuta e a questo punto
Non ho più la mia storica avversione
La mia storica avversione per il canto
Uobidobido
Ma chi l’ha detto che devi essere sobrio
Quando scrivi una canzone
Un ubriacone ci riesce benone, ci riesce eccome
Un ubriacone che ti sembra un barbone
In una tetra stazione
Mica è lì solo per combinazione, no
Ma perché scrive una canzone
Prendi me che non sono un ubriacone
Ma che in questa situazione, diciamo, alcolica
Ti scrivo una canzone comica, simpatica, ironica
Epica e sinfonica, che sappia un po’ di cronaca
Senza scordar la mimica con la presenza fonica
Che è forma proprio tipica della funzione fisica
Che ispira la politica però evitando in pratica
La minima polemica per non avere replica
Sulla visione scenica senza temer la critica
Che sembri cervellotica per qualche assurda etica
Un poco maccheronica senz’altro sul patetico
Ed anche un po’ nevrotica che allor ti vien la sciatica
La faccia un po’ cianotica
E la canzone comica, simpatica ed ironica
Poi non la scrivi più
La mia storica avversione per il canto
Aveva quasi preso il sopravvento
Ma qualsiasi ascoltatore un poco attento
Capirà che si trattava di un momento
E poi tutto è cominciato per incanto
È per questo che mi trovo a menar vanto
D’aver tanto combattuto e a questo punto
Non ho più la mia storica avversione
La mia storica avversione per il canto
Uobidobido
Uobidobido
Uobidobido