Evermore una rinascita per Taylor Swift by Marco Caccia Lyrics
Quando dopo anni di successi, certificazioni e sold-out Taylor Swift si è ritrovata intrappolata dalla pandemia, costretta a fermarsi per forze di causa maggiori, ha dato vita a due dei lavori più interessanti della sua carriera.
La star americana infatti ha infatti utilizzato il momento di stallo mondiale per riflettere sul percorso che l’ha portata in cima alle classifiche mondiali e l’ha sancita come una delle figure musicali più note dell’ultimo decennio.
Taylor viene da diversi momenti complicati nell’ultimo periodo, dovuti soprattutto alla questione legata ai diritti di distribuzione delle sue canzoni. In particolare una costante delle controversie è stato lo scontro con Scooter Braun, manager di diversi artisti americani di spicco (tra cui Kanye West) che ha prima acquistato l’etichetta originale di Taylor, acquisendo i diritti delle canzoni e poi, in seguito, si è rifiutato di rivenderli se non a condizioni inaccettabili. Fortunatamente tuttavia nel 2020 Taylor ha raggiunto un importante vittoria il primo novembre, ottenendo l’autorizzazione a reincidere i singoli dei propri album precedenti nonostante il veto che era stato imposto da Braun.
Nei due album che hanno visto la luce nel 2020 si riescono a percepire le emozioni e le paure che ha passato la star americana, legate da un unico concetto alla base di entrambi i lavori, il suo amore per la musica. In entrambi i casi ,infatti, nonostante anche a livello di scrittura le canzoni non siano quasi mai ripetitive una volta concluso l’album l’elemento che risulta essere il motore del lavoro è la passione e la dedizione di Taylor, in grado di dare alla luce dei lavori che si distaccano da quelli proposti in precedenza. “Folklore” e “Evermore” sono dei lavori in cui, attraverso una emozionante leggerezza lirica e melodica, Taylor descrive, in un periodo buio e controverso, il proprio universo, ottenendo come risultato un lavoro incredibilmente personale nel quale chi ascolta ritrova se stesso.
Il viaggio di Taylor in questi due album si riassume nell’ultima traccia “Evermore”, in collaborazione con Justin Vernon dei Bon Iver. Il brano è sia l’ultima della tracklist di Evermore, sia quella che sintetizza al meglio il messaggio che voleva comunicare la superstar. La canzone è infatti caratterizzata a livello strumentale da un giro di piano semplice ma allo stesso tempo profondo e toccante. Il testo della canzone invece si basa sull’aiuto fornito da una persona vicina e cara all’autrice, per superare le insicurezze e le paure. Taylor non si vergogna a mostrare le proprie cicatrici, descrivendo un momento in cui si materiallizzano i suo timori e le sue insicurezze, in cui sembra sprofondare nel proprio dolore. Tuttavia negli attimi successivi alla comparsa delle proprie paura il sostegno di una persona vicina la infonde la forza per superarle. In un emozionante climax attraverso il quale Taylor affronta le proprie paure la canzone si conclude con l’affermazione: “I had the feeling this pain wouldn’t be for Evermore” (“ ho avuto l’impressione che questo dolore non sarebbe stato per sempre”).
La star americana infatti ha infatti utilizzato il momento di stallo mondiale per riflettere sul percorso che l’ha portata in cima alle classifiche mondiali e l’ha sancita come una delle figure musicali più note dell’ultimo decennio.
Taylor viene da diversi momenti complicati nell’ultimo periodo, dovuti soprattutto alla questione legata ai diritti di distribuzione delle sue canzoni. In particolare una costante delle controversie è stato lo scontro con Scooter Braun, manager di diversi artisti americani di spicco (tra cui Kanye West) che ha prima acquistato l’etichetta originale di Taylor, acquisendo i diritti delle canzoni e poi, in seguito, si è rifiutato di rivenderli se non a condizioni inaccettabili. Fortunatamente tuttavia nel 2020 Taylor ha raggiunto un importante vittoria il primo novembre, ottenendo l’autorizzazione a reincidere i singoli dei propri album precedenti nonostante il veto che era stato imposto da Braun.
Nei due album che hanno visto la luce nel 2020 si riescono a percepire le emozioni e le paure che ha passato la star americana, legate da un unico concetto alla base di entrambi i lavori, il suo amore per la musica. In entrambi i casi ,infatti, nonostante anche a livello di scrittura le canzoni non siano quasi mai ripetitive una volta concluso l’album l’elemento che risulta essere il motore del lavoro è la passione e la dedizione di Taylor, in grado di dare alla luce dei lavori che si distaccano da quelli proposti in precedenza. “Folklore” e “Evermore” sono dei lavori in cui, attraverso una emozionante leggerezza lirica e melodica, Taylor descrive, in un periodo buio e controverso, il proprio universo, ottenendo come risultato un lavoro incredibilmente personale nel quale chi ascolta ritrova se stesso.
Il viaggio di Taylor in questi due album si riassume nell’ultima traccia “Evermore”, in collaborazione con Justin Vernon dei Bon Iver. Il brano è sia l’ultima della tracklist di Evermore, sia quella che sintetizza al meglio il messaggio che voleva comunicare la superstar. La canzone è infatti caratterizzata a livello strumentale da un giro di piano semplice ma allo stesso tempo profondo e toccante. Il testo della canzone invece si basa sull’aiuto fornito da una persona vicina e cara all’autrice, per superare le insicurezze e le paure. Taylor non si vergogna a mostrare le proprie cicatrici, descrivendo un momento in cui si materiallizzano i suo timori e le sue insicurezze, in cui sembra sprofondare nel proprio dolore. Tuttavia negli attimi successivi alla comparsa delle proprie paura il sostegno di una persona vicina la infonde la forza per superarle. In un emozionante climax attraverso il quale Taylor affronta le proprie paure la canzone si conclude con l’affermazione: “I had the feeling this pain wouldn’t be for Evermore” (“ ho avuto l’impressione che questo dolore non sarebbe stato per sempre”).