Giorno 20 by Ghetto Blatta Lyrics
[Djambo]
Non servi più
Nella mia testa non servi tu
Quello che cerchi ormai non c'è più
Prova a cercarlo ma è andato giù
Sotto al ghiaccio di questo igloo
Resta nella tua servitù
Per esca i nervi, pesca la Tv
Ti adesca sul clou, scegli tu per le tue virtù
So che puoi di più, su
Riesci a stare tranquillo
Io oscillo sempre meno
Fermo più di un muro nero
Chiuso nel sigillo, lo spillo dentro al telo dell'ego
Il quale tesso messo al vero
Del falso me ne frego
Tu messaggero dello sbirro
Cadi giù come un birillo
Ti scontri con te stesso
Puoi dirlo, a scrive un testo senza aggredirlo
[Vixi Vox]
Sai, ora sfogo un po' tutto
Mi ritrovo a cambiare una cosa che è nata per caso
In un caso che vivo come fosse terapia
È magia: è una fonte d'acqua all'asciutto
Uno scopo ch'era tanto atteso
Quanto essenziale per calibrare
Tutta la mia sintonia
Vado via con la testa, rimane il corpo
Da dire troppo, sai che faccio?
Mi tengo un po' di cose per il prossimo testo
Che in questo 20 sicuro non taccio
Ti allaccio
Adesso lo sai, sì lo sai:
Abbiamo intorno novità e la realtà
Non avverte mai quando muta in assurda
Quando poi ti sussurra:
'Accettami, ti adatterai
Aspettati, ci arriverai.'
Non mi piacciono frasi tipo
"Se non ami te, non ami gli altri"
Se poi nei fatti
Ho avuto spesso amore
Da chi col veleno s'infliggeva danni
[Dr. Diè]
Siamo nati buoni fogli bianchi su cui scrivere
Spesso si confondono azioni in indole
La rabbia è un raptus, il cervello assimila e incide
Portato o meno, registra e ragiona sul cosa vive
Indiretta lei avvisa fuori che può essere:
In grembo dentro uno stress, che fa riflettere
Prepara telepatica su cosa ci aspetta sul nascere:
Forcibe - ago e filo - poco dopo o prima e forbice
Primi contatti con mani plastiche
Incubati - cullati gridando in lacrime
Madri che si spengono abbandonandoci
Civiltà di credi - imput molteplici - o classi o apici
Educati da primi confusi
Padri 1, 2 e 3...o forse mai vissuti
Società di deboli, repressi e delusi
Occultando abusi, traumi in archivi chiusi
Non servi più
Nella mia testa non servi tu
Quello che cerchi ormai non c'è più
Prova a cercarlo ma è andato giù
Sotto al ghiaccio di questo igloo
Resta nella tua servitù
Per esca i nervi, pesca la Tv
Ti adesca sul clou, scegli tu per le tue virtù
So che puoi di più, su
Riesci a stare tranquillo
Io oscillo sempre meno
Fermo più di un muro nero
Chiuso nel sigillo, lo spillo dentro al telo dell'ego
Il quale tesso messo al vero
Del falso me ne frego
Tu messaggero dello sbirro
Cadi giù come un birillo
Ti scontri con te stesso
Puoi dirlo, a scrive un testo senza aggredirlo
[Vixi Vox]
Sai, ora sfogo un po' tutto
Mi ritrovo a cambiare una cosa che è nata per caso
In un caso che vivo come fosse terapia
È magia: è una fonte d'acqua all'asciutto
Uno scopo ch'era tanto atteso
Quanto essenziale per calibrare
Tutta la mia sintonia
Vado via con la testa, rimane il corpo
Da dire troppo, sai che faccio?
Mi tengo un po' di cose per il prossimo testo
Che in questo 20 sicuro non taccio
Ti allaccio
Adesso lo sai, sì lo sai:
Abbiamo intorno novità e la realtà
Non avverte mai quando muta in assurda
Quando poi ti sussurra:
'Accettami, ti adatterai
Aspettati, ci arriverai.'
Non mi piacciono frasi tipo
"Se non ami te, non ami gli altri"
Se poi nei fatti
Ho avuto spesso amore
Da chi col veleno s'infliggeva danni
[Dr. Diè]
Siamo nati buoni fogli bianchi su cui scrivere
Spesso si confondono azioni in indole
La rabbia è un raptus, il cervello assimila e incide
Portato o meno, registra e ragiona sul cosa vive
Indiretta lei avvisa fuori che può essere:
In grembo dentro uno stress, che fa riflettere
Prepara telepatica su cosa ci aspetta sul nascere:
Forcibe - ago e filo - poco dopo o prima e forbice
Primi contatti con mani plastiche
Incubati - cullati gridando in lacrime
Madri che si spengono abbandonandoci
Civiltà di credi - imput molteplici - o classi o apici
Educati da primi confusi
Padri 1, 2 e 3...o forse mai vissuti
Società di deboli, repressi e delusi
Occultando abusi, traumi in archivi chiusi