Delle Diversità by Germano Bonaveri Lyrics
C'è una precisa scala di valori:
Ci sono i perdenti ed i vincitori
E per ognuno un preciso colore
Che devi imparare a classificare...
C’è una chiara distinzione
Tra migliore e peggiore...
C'è l'urgenza, che è dell’uomo
Di appartenere
Sappi che i buoni non perdono mai:
Hanno il sostegno del cielo
Perciò ricorda devi stare con noi
Noi siamo nel vero...
C'è questo strano disegno umano
Che crea il nemico e il diverso
Questa violenza del quotidiano
Questo gioco perverso...
Ci sono terre di confine da esplorare
Oltre il senso comune
Ed altri popoli da rieducare
Finché giunga la fine
Perché nel nome dell' ideologia
Tutto si può giustificare
Ma che la colpa non sia solo mia
Tutti dovrete partecipare
Siete le ombre cinesi sul muro
Proiettate da un'altra mano
Avrete tutte un radioso futuro
Con un fucile a canne mozze in mano
Vi insegneremo la disciplina
Ipnotizzati dalle televisioni
Vi lasceremo uscire ogni mattina
Solo a determinate condizioni
Terre di confine
Senza telefoni, senza vetrine
Oceani da esplorare
Senza una spiaggia per naufragare
Mari senza vento
Da un portolano del quattrocento
Terre come stagioni
Senza condanne né assoluzioni
Ma c'è un' incognita da contemplare
Nel compilare una strategia
C'è sempre uno che non vuole ubbidire
Non sta allineato, non percorre la via:
Il cane sciolto che ha perso un orecchio
Mentre lottava per un pezzo di pane
Allungato dalla mano di un vecchio
Che nell'altra nascondeva un bastone
E non ci sono scale di valori
Neanche il tuo dio ti appartiene:
Ci sono differenze e colori
Che sanno e possono vivere assieme:
E non sarà una divisa
E non saranno gli eroi
E una coscienza rinchiusa
Si sveglierà prima o poi
Siate l’incognita non contemplata
Nei manuali dell’autorità
Siate la forza che giunge insperata
Siate la vera possibilità
Siate il sorriso dell'incoscienza
La leggerezza dello stupore
Siate la voce dell’inesperienza
Ma una voce pulita d'amore
E non cedete alle mode
E non abbiate rancore
Che non si ama per fede
Ma solo per amore...
E allora forse scriverete una storia
Dove bellezza è nelle diversità
E non parlate di vittoria
Ma solo di libertà
Terre contadine
Senza telefoni, senza vetrine
Terre da esplorare
Con cieli azzurri a capofitto sul mare
Terre senza vento
Da un portolano del quattrocento
Terra senza barriere
Tutta una vita da coltivare
Terre contadine
Senza telefoni, senza vetrine
Terre da esplorare
Con cieli azzurri a capofitto sul mare
Terre senza vento
Da un portolano del quattrocento
Terre da seminare
Per una storia tutta da inventare
Ci sono i perdenti ed i vincitori
E per ognuno un preciso colore
Che devi imparare a classificare...
C’è una chiara distinzione
Tra migliore e peggiore...
C'è l'urgenza, che è dell’uomo
Di appartenere
Sappi che i buoni non perdono mai:
Hanno il sostegno del cielo
Perciò ricorda devi stare con noi
Noi siamo nel vero...
C'è questo strano disegno umano
Che crea il nemico e il diverso
Questa violenza del quotidiano
Questo gioco perverso...
Ci sono terre di confine da esplorare
Oltre il senso comune
Ed altri popoli da rieducare
Finché giunga la fine
Perché nel nome dell' ideologia
Tutto si può giustificare
Ma che la colpa non sia solo mia
Tutti dovrete partecipare
Siete le ombre cinesi sul muro
Proiettate da un'altra mano
Avrete tutte un radioso futuro
Con un fucile a canne mozze in mano
Vi insegneremo la disciplina
Ipnotizzati dalle televisioni
Vi lasceremo uscire ogni mattina
Solo a determinate condizioni
Terre di confine
Senza telefoni, senza vetrine
Oceani da esplorare
Senza una spiaggia per naufragare
Mari senza vento
Da un portolano del quattrocento
Terre come stagioni
Senza condanne né assoluzioni
Ma c'è un' incognita da contemplare
Nel compilare una strategia
C'è sempre uno che non vuole ubbidire
Non sta allineato, non percorre la via:
Il cane sciolto che ha perso un orecchio
Mentre lottava per un pezzo di pane
Allungato dalla mano di un vecchio
Che nell'altra nascondeva un bastone
E non ci sono scale di valori
Neanche il tuo dio ti appartiene:
Ci sono differenze e colori
Che sanno e possono vivere assieme:
E non sarà una divisa
E non saranno gli eroi
E una coscienza rinchiusa
Si sveglierà prima o poi
Siate l’incognita non contemplata
Nei manuali dell’autorità
Siate la forza che giunge insperata
Siate la vera possibilità
Siate il sorriso dell'incoscienza
La leggerezza dello stupore
Siate la voce dell’inesperienza
Ma una voce pulita d'amore
E non cedete alle mode
E non abbiate rancore
Che non si ama per fede
Ma solo per amore...
E allora forse scriverete una storia
Dove bellezza è nelle diversità
E non parlate di vittoria
Ma solo di libertà
Terre contadine
Senza telefoni, senza vetrine
Terre da esplorare
Con cieli azzurri a capofitto sul mare
Terre senza vento
Da un portolano del quattrocento
Terra senza barriere
Tutta una vita da coltivare
Terre contadine
Senza telefoni, senza vetrine
Terre da esplorare
Con cieli azzurri a capofitto sul mare
Terre senza vento
Da un portolano del quattrocento
Terre da seminare
Per una storia tutta da inventare