Adesso parlo io by Colewsky Lyrics
Ho incastri fluidi/
Come i movimenti di balance unity/
Stupidi, è inutile che vi stupite/
Se non riuscite a mettere due sillabe in fila quando rappate/
Provate a rappare/
Invece di singhiozzare/
Fatela finita con i vostri mezzi da finti depressi oppressi dalla convinzione di essere i migliori/
E dalla presunzione di essere malavitosi dopo esservi fumati due fiori/
State tutti con la moda del quartiere malfamato/
Del disagio familiare, dеlle popolari ma in tasca avete il dеnaro del papi profumato/
Ed è questo quello che non voglio essere/
Quello che tutti voi cercate disperatamente d’essere/
Vuole arrivare al top, vuole diventare un mito/
Ma sui social si autodefinisce "rapper fallito"/
Nuovo sound? Vecchio sound? Alla fine cosa cazzo importa?/
Sei fai schifo al cazzo e nessuno ti sopporta/
Mentalità chiusa, ottusa/
Cultura musicale? Veramente confusa/
Vi credete furbi? parlate come uomini vissuti/
Ma poi non vi lamentate se prendete schiaffi e insulti/
Non parlate di ciò che non avete/
O di ciò che nemmeno vedete/
Siete gli scemi del villaggio/
Vedervi rappare bene per me è un miraggio/
Non parlo perché sono presuntuoso/
Ma ciò che sento è pietoso/
Gente che non va manco a tempo/
Siete fastidiosi come un crampo/
Le vostre canzoni sono solo suoni strani/
Ma cos'è diventato il rap? un giungla cazzo come malesani/
C'è chi pensa troppo, chi pensa troppo poco io nel dubbio non penso proprio/
Vi autoproclamate i migliori della scena? non penso proprio/
Giorno dopo giorno, rima dopo rima come un allenamento/
Questi invece si credono i king delle liriche dopo il primo testo scritto/
Vogliono essere l'innovazione/
Ma escono copie di copie a ripetizione/
Parlano, rappano e si muovono tutti allo stesso modo/
E mi vengono a dire che voglio cambiare il rap ma in che modo?/
Imiti altri artisti e limiti il tuo cervello/
Sei un megalomane depresso col torcicollo/
Abituato a guardare nei piatti degli altri a causa della frustrazione/
Hai la coda di paglia tipo che non lanci il sasso ma nascondi comunque la mano, coglione/
Intanto io mi metto a fare incastri come tutti tanto per farvi esaltare basta poco/
Tanto qua a chi fa tanto viene riconosciuto sempre poco/
E chi fa poco viene portato sempre di più sul palmo della mano/
Come i movimenti di balance unity/
Stupidi, è inutile che vi stupite/
Se non riuscite a mettere due sillabe in fila quando rappate/
Provate a rappare/
Invece di singhiozzare/
Fatela finita con i vostri mezzi da finti depressi oppressi dalla convinzione di essere i migliori/
E dalla presunzione di essere malavitosi dopo esservi fumati due fiori/
State tutti con la moda del quartiere malfamato/
Del disagio familiare, dеlle popolari ma in tasca avete il dеnaro del papi profumato/
Ed è questo quello che non voglio essere/
Quello che tutti voi cercate disperatamente d’essere/
Vuole arrivare al top, vuole diventare un mito/
Ma sui social si autodefinisce "rapper fallito"/
Nuovo sound? Vecchio sound? Alla fine cosa cazzo importa?/
Sei fai schifo al cazzo e nessuno ti sopporta/
Mentalità chiusa, ottusa/
Cultura musicale? Veramente confusa/
Vi credete furbi? parlate come uomini vissuti/
Ma poi non vi lamentate se prendete schiaffi e insulti/
Non parlate di ciò che non avete/
O di ciò che nemmeno vedete/
Siete gli scemi del villaggio/
Vedervi rappare bene per me è un miraggio/
Non parlo perché sono presuntuoso/
Ma ciò che sento è pietoso/
Gente che non va manco a tempo/
Siete fastidiosi come un crampo/
Le vostre canzoni sono solo suoni strani/
Ma cos'è diventato il rap? un giungla cazzo come malesani/
C'è chi pensa troppo, chi pensa troppo poco io nel dubbio non penso proprio/
Vi autoproclamate i migliori della scena? non penso proprio/
Giorno dopo giorno, rima dopo rima come un allenamento/
Questi invece si credono i king delle liriche dopo il primo testo scritto/
Vogliono essere l'innovazione/
Ma escono copie di copie a ripetizione/
Parlano, rappano e si muovono tutti allo stesso modo/
E mi vengono a dire che voglio cambiare il rap ma in che modo?/
Imiti altri artisti e limiti il tuo cervello/
Sei un megalomane depresso col torcicollo/
Abituato a guardare nei piatti degli altri a causa della frustrazione/
Hai la coda di paglia tipo che non lanci il sasso ma nascondi comunque la mano, coglione/
Intanto io mi metto a fare incastri come tutti tanto per farvi esaltare basta poco/
Tanto qua a chi fa tanto viene riconosciuto sempre poco/
E chi fa poco viene portato sempre di più sul palmo della mano/