Il secondo sogno by Claudio Lolli Lyrics
C’è della gente a Bologna che di sera va verso il Comunale
Vestita bene con dei vestiti che somigliano a un Carnevale
Che guarda dritta verso il futuro ma scortata dai celerini
C’è della gente a Bologna che ha paura dei bambini
E poi non mi vedono, non vedono il mio sorriso
Perché ho un figlio per mano alto, alto come il paradiso
E nelle orecchie hanno il solito, il solito baccano sonoro
Vanno a sentire una musica che non è scritta per loro
Perché se Bach, Mozart e Beethoven li vedessero entrare
Chiuderebbero il pianoforte e smetterebbero di suonare
C’è della gente a Bologna che fracassa troppe bottiglie
E poi si stendono i portici e si ricorda a delle famiglie
Poi fanno musica, droga e qualcuno se la fa in vena
Non c’è pace né storia per chi vuole fare pena
Non c’è niente da dire se non “Questo corpo è mio!”
O “poiché”, “noia”, “Ah che caldo!”, “Che voglia di un buon Dio!”
Io non sono uno che ha studiato e non voglio giudicare
Ma una cosa è sicura, da Bologna non ci voglio più passare
Una cosa è sicura e ve la voglio spiegare
Ho un sogno da covare
Ma il primo sogno è il sogno di decidere e comandare
Non mettere a posto la sveglia, i vestiti e andare a lavorare
Il secondo sogno è più semplice, più difficile da realizzare
Ah perché soltanto amare, amare e lasciarsi amare
Non farsi solo d’amore e farsi amare
E il terzo sogno poi amore mio
Non sarebbe proprio portarti via di qui
Con tutti i cani ed i figli che abbiamo dove so io
Ma senza molto da fare e da dire
Ma la dobbiamo cercare in levare la felicità
Vestita bene con dei vestiti che somigliano a un Carnevale
Che guarda dritta verso il futuro ma scortata dai celerini
C’è della gente a Bologna che ha paura dei bambini
E poi non mi vedono, non vedono il mio sorriso
Perché ho un figlio per mano alto, alto come il paradiso
E nelle orecchie hanno il solito, il solito baccano sonoro
Vanno a sentire una musica che non è scritta per loro
Perché se Bach, Mozart e Beethoven li vedessero entrare
Chiuderebbero il pianoforte e smetterebbero di suonare
C’è della gente a Bologna che fracassa troppe bottiglie
E poi si stendono i portici e si ricorda a delle famiglie
Poi fanno musica, droga e qualcuno se la fa in vena
Non c’è pace né storia per chi vuole fare pena
Non c’è niente da dire se non “Questo corpo è mio!”
O “poiché”, “noia”, “Ah che caldo!”, “Che voglia di un buon Dio!”
Io non sono uno che ha studiato e non voglio giudicare
Ma una cosa è sicura, da Bologna non ci voglio più passare
Una cosa è sicura e ve la voglio spiegare
Ho un sogno da covare
Ma il primo sogno è il sogno di decidere e comandare
Non mettere a posto la sveglia, i vestiti e andare a lavorare
Il secondo sogno è più semplice, più difficile da realizzare
Ah perché soltanto amare, amare e lasciarsi amare
Non farsi solo d’amore e farsi amare
E il terzo sogno poi amore mio
Non sarebbe proprio portarti via di qui
Con tutti i cani ed i figli che abbiamo dove so io
Ma senza molto da fare e da dire
Ma la dobbiamo cercare in levare la felicità