Le Tue Dita Fredde by Carlo Corallo Lyrics
[Testo di "Le Tue Dita Fredde" ft. Martina Platone]
[Intro: Carlo Corallo]
Quando provo a darti la mia forma
Al posto della tua forza
Che in ombra a tratti va via
La gente mormora
Dice che non scrivi bene
Non capisce i concetti
Ma tiene alla calligrafia
[Strofa: Carlo Corallo]
Un altro giorno è trascorso
Arrivo davanti al letto scosso e mi getto di dorso
Quasi a scavare un fosso
Mi tolgo i vestiti di dosso
Rimango a torso nudo
Senza guscio come un torsolo all'ultimo morso
Poi slego l'orologio dal polso
Ed è come prendere il tempo e quasi fermarne il corso
Ora come dormi Carlo?
Senza una scadenza in rosso sul braccio come Donnie Darko
E non m'imbarco in questo viaggio verso le galere
Non le piango come il plancton, le balene
Vedo le paure intere rimanere intatte e vere, ferree
Hanno in cantiere lo sgretolare le materie
Regolare le maniere, relegare le macerie nel solito
Quanto solido volo in tratte aeree sono loro che suonano
Coperti da barriere e catene
Hanno frainteso il detto che la musica deve intrattenere
E cadere sul pavimento scalzo
È pur sempre un movimento, un passo
Dove il novantanove percento è scarso
Diranno che il restante uno percento non è bravo, ma è pazzo
In genere resta quello da tenere al lazo
Ma scanso alle mie tenebre, le rendo tenere e avanzo
E dal basso al massimo cambio vagone
Sto nel personaggio, prendo spazio e rilascio vapore
E ho capito perché tutti quanti parlano d'amore
È per rendere inferiore una mancanza interiore
Per me non è ragionato, è selvaggio atto a sollevare gli uomini
L'amore è un bacio dato sulle scale mobili
I contrordini dei condomini tra le tende chi li sente?
Noi ci vediamo una volta al mese e con le fronti fervide
Ma le tue dita fredde
Oggi non voglio uscire, dai, mischiamoci la febbre
Che poi non sono i baci in foto, gli abbracci e le carezze
Ma colmarci il vuoto e poi placarci le carenze
Mentre piove dopo un'alba nuova
Con i vestiti fradici, non proprio alta moda
E noi marci, magici a riscaldarci in fretta
Senza una bella reggia
Ma con la regia di Almodóvar
E questa non è che una prova
Anche se t'impressiona
Non puoi scoprire una persona in una notte sola
Pensa a tutto, chi le capisce è bravo
Chi non le capisce resta distrutto
È un incantesimo raro e lascerà di stucco
Solo chi condivide la quotidianità di una donna può vederla senza trucco
Oggi il cielo sembra ruvido, spesso
E mi dici che la musica è la tua droga in modo pressante
Io ti smentisco dicendo che la musica è l'inverso
Quella leggera fa male rispetto a quella pesante
Pensate un bruco ha fatto un buco per metà mela a morsi
Ma per me la meta rimane la metamorfosi
Così rinuncerei
Ai colli gialli con le api, alle collegiali con i gelati
Coi gerani ai lati, ai laghi congelati
Ma poi vedo te e penso che il senso della vita
E il senso della vista siano strettamente collegati
[Outro: Martina Platone]
Rinunciare a certi desideri è come prendere
Medicine amare per curarsi e diventare grandi
Io ti amo e tu non corrispondi, chiamo e non rispondi
Smetterò di cercarti
Proverò a liberarmi
A liberarmi
Liberarmi
Liberarmi
[Intro: Carlo Corallo]
Quando provo a darti la mia forma
Al posto della tua forza
Che in ombra a tratti va via
La gente mormora
Dice che non scrivi bene
Non capisce i concetti
Ma tiene alla calligrafia
[Strofa: Carlo Corallo]
Un altro giorno è trascorso
Arrivo davanti al letto scosso e mi getto di dorso
Quasi a scavare un fosso
Mi tolgo i vestiti di dosso
Rimango a torso nudo
Senza guscio come un torsolo all'ultimo morso
Poi slego l'orologio dal polso
Ed è come prendere il tempo e quasi fermarne il corso
Ora come dormi Carlo?
Senza una scadenza in rosso sul braccio come Donnie Darko
E non m'imbarco in questo viaggio verso le galere
Non le piango come il plancton, le balene
Vedo le paure intere rimanere intatte e vere, ferree
Hanno in cantiere lo sgretolare le materie
Regolare le maniere, relegare le macerie nel solito
Quanto solido volo in tratte aeree sono loro che suonano
Coperti da barriere e catene
Hanno frainteso il detto che la musica deve intrattenere
E cadere sul pavimento scalzo
È pur sempre un movimento, un passo
Dove il novantanove percento è scarso
Diranno che il restante uno percento non è bravo, ma è pazzo
In genere resta quello da tenere al lazo
Ma scanso alle mie tenebre, le rendo tenere e avanzo
E dal basso al massimo cambio vagone
Sto nel personaggio, prendo spazio e rilascio vapore
E ho capito perché tutti quanti parlano d'amore
È per rendere inferiore una mancanza interiore
Per me non è ragionato, è selvaggio atto a sollevare gli uomini
L'amore è un bacio dato sulle scale mobili
I contrordini dei condomini tra le tende chi li sente?
Noi ci vediamo una volta al mese e con le fronti fervide
Ma le tue dita fredde
Oggi non voglio uscire, dai, mischiamoci la febbre
Che poi non sono i baci in foto, gli abbracci e le carezze
Ma colmarci il vuoto e poi placarci le carenze
Mentre piove dopo un'alba nuova
Con i vestiti fradici, non proprio alta moda
E noi marci, magici a riscaldarci in fretta
Senza una bella reggia
Ma con la regia di Almodóvar
E questa non è che una prova
Anche se t'impressiona
Non puoi scoprire una persona in una notte sola
Pensa a tutto, chi le capisce è bravo
Chi non le capisce resta distrutto
È un incantesimo raro e lascerà di stucco
Solo chi condivide la quotidianità di una donna può vederla senza trucco
Oggi il cielo sembra ruvido, spesso
E mi dici che la musica è la tua droga in modo pressante
Io ti smentisco dicendo che la musica è l'inverso
Quella leggera fa male rispetto a quella pesante
Pensate un bruco ha fatto un buco per metà mela a morsi
Ma per me la meta rimane la metamorfosi
Così rinuncerei
Ai colli gialli con le api, alle collegiali con i gelati
Coi gerani ai lati, ai laghi congelati
Ma poi vedo te e penso che il senso della vita
E il senso della vista siano strettamente collegati
[Outro: Martina Platone]
Rinunciare a certi desideri è come prendere
Medicine amare per curarsi e diventare grandi
Io ti amo e tu non corrispondi, chiamo e non rispondi
Smetterò di cercarti
Proverò a liberarmi
A liberarmi
Liberarmi
Liberarmi