No Name by Bile Lyrics
Sono nato il 28 del '95
Quel pomeriggio ardente di dicembre mentre urlavo scatenato tra le grinfie
Dell'ostetrica che mi accarezzava con le unghie
Chilometrica la distanza con ciò che mi distrusse
Qualche operazione poi, morto un paio di volte, sai
Prima di incontrare gli occhi tuoi, ho incontrato mille amici falsi dai
Banchi della scuola ai branchi sulla spiaggia in quella zona
Che mi bruciarono come ali di stagnola
Dista ancora? No, non manca tanto
I migliori amici che non ti stanno più accanto
I coltelli sul costato, constatato di essere sbagliato
Un marchio come un callo m'ha sempre condannato
Caduto più in basso nell'oblio
La depressione che affligge ogni giorno mio
Sei anni in isolamento, da loro neanche un fruscio
Ciò che rimane è solo una lettera d'addio
E una sciarpa per farla finita, una matita per riprender vita
Con i segni dei pugni sulle dita, quanti muri rotti per costruire dei ponti
Se li conti, il rapporto è mille a un paio, come le notti tristi nel solaio
E certo poi che piango, ora scordo ogni rimpianto
Ma mia madre che piangeva per ciò che ero non riesco più a scordarlo
Intanto le offese, le prese per il culo, lasciavano posto all'ansia sul futuro
Cuore a mille sotto il petto, respiro quasi assente sopra il letto
Fisso dentro il vuoto, in movimento nell'ignoto
Poi mi porto da ogni giorno inferno ad ogni giorno inverno
E fa freddo, nonostante le coperte, non ho stanze ma scoperte
Con instanza si sovverte l'anima
Con costanza il corpo muta in una forma sconosciuta per fottersene dei baci di tutti questi Giuda
A loro insaputa canto di loro e incarno la mia carne cruda
Quel pomeriggio ardente di dicembre mentre urlavo scatenato tra le grinfie
Dell'ostetrica che mi accarezzava con le unghie
Chilometrica la distanza con ciò che mi distrusse
Qualche operazione poi, morto un paio di volte, sai
Prima di incontrare gli occhi tuoi, ho incontrato mille amici falsi dai
Banchi della scuola ai branchi sulla spiaggia in quella zona
Che mi bruciarono come ali di stagnola
Dista ancora? No, non manca tanto
I migliori amici che non ti stanno più accanto
I coltelli sul costato, constatato di essere sbagliato
Un marchio come un callo m'ha sempre condannato
Caduto più in basso nell'oblio
La depressione che affligge ogni giorno mio
Sei anni in isolamento, da loro neanche un fruscio
Ciò che rimane è solo una lettera d'addio
E una sciarpa per farla finita, una matita per riprender vita
Con i segni dei pugni sulle dita, quanti muri rotti per costruire dei ponti
Se li conti, il rapporto è mille a un paio, come le notti tristi nel solaio
E certo poi che piango, ora scordo ogni rimpianto
Ma mia madre che piangeva per ciò che ero non riesco più a scordarlo
Intanto le offese, le prese per il culo, lasciavano posto all'ansia sul futuro
Cuore a mille sotto il petto, respiro quasi assente sopra il letto
Fisso dentro il vuoto, in movimento nell'ignoto
Poi mi porto da ogni giorno inferno ad ogni giorno inverno
E fa freddo, nonostante le coperte, non ho stanze ma scoperte
Con instanza si sovverte l'anima
Con costanza il corpo muta in una forma sconosciuta per fottersene dei baci di tutti questi Giuda
A loro insaputa canto di loro e incarno la mia carne cruda